Boris Johnson è consapevole di essere un primo ministro “ridicolo”. Dominic Cummings, suo ex consigliere, continua a lanciare frecce avvelenate contro Downing Street.Boris Johnson, sostiene Cummings, “non ha quasi nessun interesse per il lavoro”. Dal sito Substack ha sparato l’ennesima bordata, riferisce Giampaolo Scacchi. Cummings afferma che quando nel 2019 è andato a lavorare con Johnson pensava fosse “inadatto” al ruolo di primo ministro. Ma voleva assicurarsi che i laburisti di Jeremy Corbyn non vincessero le elezioni.
Cummings ha difeso la sua decisione di lavorare per Johnson, nonostante ritenesse che non fosse all’altezza della guida del Paese.
Si è inoltre scagliato contro l’attuale moglie del primo ministro, Carrie Symonds, sostenendo che nel 2019 nella relazione con il leader Tory la considerava un “jolly” o la Matta.
Come è noto, l’ex consigliere, a causa delle crescenti tensioni con Boris Johnson, l’anno scorso si è dimesso dal suo incarico. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, su Substack Cummings ha scritto che dopo il referendum su Brexit nel 2016, il giorno successivo Johnson lo ha chiamato in una stanza e “con una risata” gli ha detto:”Ovviamente è ridicolo che io sia primo ministro ma non più ridicolo di Dave (Cameron) o George (Osborne), non pensi?”.
Dopo settimane di critiche nei confronti di Johnson, Cummings ha scritto di essere stato interrogato sul motivo per cui avesse accettato il ruolo come consigliere. “Se pensava che Boris fosse un caso disperato”.
E perché fosse coinvolto nelle elezioni generali del 2019. Cummings ha affermato che nella primavera del 2019 insieme al suo team avevano discusso dei “pro e contro” della nomina di Johnson a primo ministro. Mettendo per scritto che quando era stato ministro degli Esteri aveva già fatto percepire “i futuri pericoli”.
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